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IL FANGO, LA FAME, LA PESTE. Clima, carestie ed epidemie in Romagna nel Medioevo e in Età moderna
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IL FANGO, LA FAME, LA PESTE. Clima, carestie ed epidemie in Romagna nel Medioevo e in Età moderna
ISBN :9788865417300
Eraldo Baldini
Dettagli
Trattare di clima, carestie ed epidemie relativamente a un territorio e alla sua popolazione su un lungo periodo significa cercare di delineare il complesso rapporto di quella stessa popolazione con l’ambiente, con le sue risorse e con le sue espressioni più problematiche o catastrofiche. Significa occuparsi della storia della vita quotidiana come pure degli eventi eccezionali ma non per questo unici o rari. Individuare, ove possibile, i meccanismi delle ciclicità, dei mutamenti e delle loro fasi. Significa ipotizzare e tratteggiare una relazione. E che fra clima, disponibilità alimentari e malattie una relazione ci sia è indubbio, anche se spesso è impresa ardua stabilirne, in generale o epoca per epoca, le modalità, le caratteristiche e il peso.
Con una lunga e meticolosa ricognizione fra innumerevoli fonti, Eraldo Baldini e Aurora Bedeschi ricostruiscono questo quadro per la Romagna, relativo agli oltre milleduecento anni che vanno dall’alba del Medioevo all’ultima epidemia di peste che interessò l’Italia settentrionale, nella seconda metà del Seicento. E lo fanno ricorrendo non solo agli studi più specialistici e aggiornati, ma anche alle varie cronache e documenti locali di ogni epoca. Perché lo scopo è quello di delineare sia la storia del clima, delle carestie e delle epidemie in un territorio, sia quella della loro «narrazione», cioè del loro impatto emotivo, del modo in cui vennero vissute e ne venne tramandata la memoria.
L’affresco che ne esce è di estremo interesse e ricco di implicazioni: lungi dal limitarsi a una fotografia del mondo di ieri, getta nuova luce sui problemi attuali e le emergenze dell’oggi.
Con una lunga e meticolosa ricognizione fra innumerevoli fonti, Eraldo Baldini e Aurora Bedeschi ricostruiscono questo quadro per la Romagna, relativo agli oltre milleduecento anni che vanno dall’alba del Medioevo all’ultima epidemia di peste che interessò l’Italia settentrionale, nella seconda metà del Seicento. E lo fanno ricorrendo non solo agli studi più specialistici e aggiornati, ma anche alle varie cronache e documenti locali di ogni epoca. Perché lo scopo è quello di delineare sia la storia del clima, delle carestie e delle epidemie in un territorio, sia quella della loro «narrazione», cioè del loro impatto emotivo, del modo in cui vennero vissute e ne venne tramandata la memoria.
L’affresco che ne esce è di estremo interesse e ricco di implicazioni: lungi dal limitarsi a una fotografia del mondo di ieri, getta nuova luce sui problemi attuali e le emergenze dell’oggi.
