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Il sito è stato completamente rinnovato. Avvertiamo autori e lettori che stiamo reinserendo tutti i titoli
Raviggiolo, tortello alla lastra, ciavarro o salsiccia matta romagnola all’aglio, o sambudello toscanoNegli anni dei suoi “vagabondaggi” e delle sue indagini, al nascere di Slow Food (di cui fu uno dei fondatori), per Graziano Pozzetto la scoperta dell’Alto Appennino tosco-romagnolo e delle Foreste del Casentino fu come un dono prezioso, l’esperienza di sapori e profumi capaci di gratificare non solo il palato – quello evocato da Tonino Guerra quando ricordava «il raviggiolo freschissimo di Casteldelci» come «una carezza del palato!» –, ma anche il cuore e l’anima: la conoscenza dell’identità montanara; una bio-diversità (antelitteram) autentica; uno spirito di appartenenza ad un’altra Romagna, più silenziosa e...
Terra di confine, di spiritualità e di conquista, l’Appennino romagnolo ha vissuto nel Medioevo e nell’Età Moderna secoli cruciali, che ne hanno segnato la cultura ed il paesaggio. Le foreste selvagge e le impervie vallate furono la meta prediletta di asceti ed eremiti, che iniziarono a popolare queste montagne, innescando un processo di antropizzazione, il cui esito fu la nascita di grandi abbazie, sovraintese da potenti abati. I passi e le strade, percorsi da mercanti, pellegrini ed eserciti, divennero l’oggetto delle mire e delle attenzioni dei signori feudali, che resero l’area appenninica una scacchiera punteggiata di torri e castelli. Le stesse vie di comunicazione, che costituivano una testa di ponte verso...
Il lupo è un animale straordinario. Qualcuno direbbe “nel bene e nel male”, ma il bene e il male, per il lupo, non esistono: quelli sono concetti tipicamente umani. Gli animali selvatici agiscono secondo natura, niente di ciò che fanno può essere giudicato con i nostri parametri e la nostra morale. Il lupo è straordinario perché è un emblema di fierezza, libertà, forza; è un predatore eccezionale, organizzato e infallibile. Ed è straordinario anche perché ha saputo adattarsi a mille cambiamenti, contendendo a lungo all’uomo spazi, risorse e il primato di dominatore dell’emisfero settentrionale del pianeta.È molto amato da chi si sente vicino alle cose della natura, e molto odiato da chi lo vede come un assassino...
L’esteso territorio rurale che circonda le città della Romagna è spesso costellato di piccole chiesette, molte delle quali denunciano, anche all’osservatore più sprovveduto, una esistenza in vita di molti secoli. Quando poi vi entriamo, a volte vi scopriamo dei veri e propri scrigni di arte e cultura: vecchi marmi lavorati, mosaici, lacerti di pitture, colonne e capitelli che trovano il pari solo nelle chiese dell’età d’oro ravennate.Questo patrimonio disperso nelle campagne e nelle colline del vecchio Esarcato e della vecchia Pentapoli, non è sconosciuto agli studi, anzi possiamo dire che è uno dei temi maggiormente affrontati da storici dell’arte e archeologi, a partire dagli anni in cui fu Soprintendente a...
Il Medioevo è impossibile da raccontare. C’è riuscito soltanto Umberto Eco e l’ha fatto in modo stellare. Ci ha lasciato anche un post che val la pena trascrivere: «Una introduzione al Medioevo, per non avere la stessa lunghezza dei volumi che introduce, dovrebbe limitarsi a dire che il Medioevo è il periodo che, iniziando mentre l’impero romano si dissolve, fondendo la cultura latina con quella dei popoli che hanno gradatamente invaso l’impero, con il cristianesimo come collante, dà vita a quella che chiamiamo oggi Europa, con le sue nazioni, le lingue che ancora parliamo e le istituzioni che, sia pure attraverso cambiamenti e rivoluzioni, sono ancora le nostre».E s’ella è fanciulla femina, polla a cuscire e...
In questo libro è raccontata la storia della pellagra in Romagna, una malattia ora quasi sconosciuta, diffusa tra i contadini più poveri tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo scorso. Si trattava di un morbo nuovo, determinato dall’alimentazione a base di cibi (polenta e piadotto) derivati dalla farina di granoturco, consumati per molti mesi all’anno, che colpì centinaia di migliaia di persone e che spesso si concludeva con la demenza e il ricovero in manicomio.Attingendo a centinaia di documenti, spesso inediti, consultati in archivi, biblioteche e musei, l’autore ha ricostruito il suo arrivo nella Romagna Toscana, la sua diffusione nel territorio indagato e gli sconvolgimenti che provocava nei...
CON UN CONTRIBUTO DI ANDREA CASADIOFin dalla più remota antichità, il cielo e i fenomeni «straordinari » che vi si verificano sono stati guardati con attenzione, sconcerto, paura e meraviglia. Le comete, o altre apparizioni in svariate forme (travi di fuoco, draghi fluttuanti, spiriti combattenti, luci e colorazioni anomale, strani oggetti volanti), le piogge di sangue, le eclissi erano osservate con timore e con fervore pronosticante, anche perché ritenute segni arcani di sventure e di accadimenti eccezionali, in un connubio duraturo di astronomia e di astrologia. Non di rado, poi, i fatti e i loro presunti significati venivano piegati da chi li registrava e li commentava ad esigenze strumentali di carattere...
Dante e il suo mondo, nel settecentesimo della morte, vuole essere una guida integrale alla lettura di Dante, ricchissima di informazioni e di analisi e stesa in uno stile di trasparente chiarezza.Il libro, articolato in sette ampi capitoli e in una appendice, dà conto minutamente della vita e delle opere del poeta, in una ricostruzione fondata sulla lunga frequentazione con i testi della Commedia e delle opere minori e con la lettura di storici e saggisti, compresi i più recenti e valorosi. Non mancano ampi richiami alla Romagna, che abitò nel cuore del poeta con i suoi paesaggi e le sue città, con i suoi briganti e i suoi eroi e con l’esperienza di una ospitalità generosa e...
... si invocava la morte affinché venisse a liberarci presto da quell’incredibile e insopportabile fatica di vivere che era il nostro patire quotidiano. Ma quando veniva il momento di distenderci ci si augurava di svegliarsi ancora...
Questo libro propone al lettore una passeggiata attraverso due millenni di storia di Faenza, con frequenti finestre sul mondo, l’Italia e la Romagna, per raccontare delle “altre volte” in cui i nostri antenati si sono trovati drammaticamente a fare i conti con epidemie e pestilenze, devastanti per la vita individuale e collettiva e per lo spirito pubblico.Dalla Peste Antonina alla Peste di Giustiniano, dalla Morte Nera alla Bissa Bova, dal Colera alla “Spagnola”.Si tratterà dell’oro, del fuoco e della forca, cioè delle modalità di governo politico e sanitario delle emergenze, delle reazioni del popolo disperato e del ricorso sistematico al Signore Iddio, alla Madonna e ai Santi, per averne conforto e...
Chi era veramente Pellegrino Artusi?Un arguto bon viveur che coltivava la passione per la cucina? Un filantropo che lasciò quasi tutta la sua imponente ricchezza alla sua città natale? O un uomo profondamente amareggiato e diffidente sulla vera natura degli uomini? Un misantropo che nascondeva la sua identità dietro lo schermo brillante dell’ironia? E come un celebre brigante segnò la sua vita, cambiandola per sempre?A queste, e a molte altre domande, cerca di rispondere questo libro, in cui Pellegrino si presenta direttamente a noi e si rivela ben oltre l’immagine consueta, e parziale, del gastronomo spensierato.
Tonino Guerra ripensava spesso con tenerezza al tempo in cui, in occasione della festa del Natale, la mamma si dava da fare per tutta la notte della vigilia e a mezzogiorno in punto, alla tavola addobbata – mentre per le vie di paese dominava l’odore delle ciambelle, trasportate dal forno alle singole case – si mangiava tutti insieme in una festa ineguagliabile. Poi, nel resto della sua lunga vita, il Poeta ha continuato a “mangiare l’infanzia” nelle rivisitazione delle minestre della mamma che considerava le migliori del mondo: pasta e fagioli, pasta e ceci; tagliolini in brodo o al sugo di pomodoro; baffucci o battutini in brodo; passatelli in brodo; pappardelle e tagliatelle al ragù; gli zuflot, ovvero i...
Come scrive Leonardo Altieri, Voli nel vento raccoglie tutte le poesie in versi liberi nati nel corso di un’intera vita, dalla fi ne dell’infanzia ad oggi, secondo che mostrano le date apposte in calce ad ogni poesia. Dunque, un diario in versi, ogni volta nuovo nei temi, nella perizia dello scrittore, negli orizzonti umani tra l’io e il noi nei quali si svolge la vita di ciascuno, sia pure con intenti, idealità e tensioni in ognuno diverse. I tempi del libro, indicati nelle sue tre sezioni, mostrano immediatamente i mondi nei quali la poesia si muove: Voli di passero raccoglie le poesie scritte tra adolescenza e giovinezza, il tempo magico e sognante della scoperta di quel che siamo e vogliamo e della...
Il viaggiatore che nel secolo dei Lumi raggiunse Urbino e passeggiò per le vie della città, abbracciato dal caldo riflesso del sole, dovette ammirare con innegabile emozione il rosso dorato delle storiche facciate e, forse, cercò d’immaginare come poteva essere la vita quotidiana degli urbinati nei tempi memorabili della loro grandezza. Dal vasto prato antistante la trecentesca Fortezza Albornoz, il suo sguardo dovette spaziare sulla complessa e maestosa città e rimanere abbagliato, quasi disorientato, dalla visione del superbo Palazzo Ducale, germinato dal Rinascimento leggiadro e magnifico che caratterizzò il governo di Federico da Montefeltro. Varcata la soglia dell’austero portale d’ingresso non poté non...
DA QUESTO LIBRO IL FILM EST - DITTATURA LAST MINUTE diretto da Raffaele Pisu e con Lodo Guenzi dello “Stato sociale”, Che Oliver Stone ha definito “Bello, semplice, avvincente”Il viaggio in Romania è il racconto del conoscere strade, villaggi, città, monumenti, ma anche e forse soprattutto è avventura, vissuta con un senso di libertà e assai spesso con il gusto incoercibile del vietato e del proibito, ed è nello stesso tempo incontro con la miseria e l’arretratezza di un paese del cosiddetto socialismo reale: un orizzonte inatteso ed ignoto con il dramma di genti cui regimi totalitari rubano la bellezza, oscurano il desiderio, ammutoliscono la speranza.L’interesse suscitato da questa memoria di giovani...
La poesia di Piero Poggialini trae la sua linfa vitale dall'esistenzialità più vibrante e sincera: qualcosa, per stessa definizione del suo autore, che deve suscitare la curiosità e il piacere di essere letto perché ognuno può rispecchiarvisi e confrontarvisi originandosi la scrittura da emozioni che hanno il loro comune denominatore in esperienze di vita condivise da tanti. Scaturito da un nucleo incandescente di ricordi vivi, di struggimenti, di nostalgie, di rimpianti, di nodi esistenziali mai pienamente sciolti e per ciò stesso ancora oggi fecondi, ma anche di squarci sereni e di un afflato costante verso l'amore e l'affettività diffusa, il dèmone ispiratore di questa poesia è quello di voler fissare su...
Il libro racconta la storia di Cesenatico dal dopoguerra fino all’attuale giunta (2020), dal punto di vista politico e sociale. L’autore, insegnante di storia, si è basato sull’analisi dei documenti conservati presso l’Archivio Comunale e da alcune interviste con protagonisti della vita politica, per ricostruire le vicende delle amministrazioni che si sono susseguite nel corso di oltre settant’anni. Partendo dal periodo di occupazione alleata, con il governo provvisorio del ’44-’45 e dalle prime elezioni libere del 1946, si segue poi la fase della ricostruzione e del grande sviluppo urbanistico degli anni ’50, ’60 e ’70, di cui sono riportate le discussioni e le decisioni prese dai vari Consigli Comunali, e il...
Storia, vicende personali, quadri minimali, descrizioni d’ambiente, tratti pittorici si articolano in una biografia romanzata che ritrae le vicende di Domenico Novello Malatesta intrecciate a quelle di Sigismondo Malatesta, fratelli e alleati in numerosi avvenimenti storici dell’epopea malatestiana. Uniti nella condivisione del governo delle terre di Romagna e Marche, si troveranno ad essere ancor più spesso divisi da caratteri opposti. Il tutto sotto il clamore delle armi mitigato dalle descrizioni delle passioni e degli amori. L’autrice, nel seguirne le vicende biografiche, non si limita alla narrazione di eventi circoscritti al territorio, ma unisce dati storici con la categoria del verosimile per fornirci un...
Una silloge poetica, risultato di un’esperienza di meditazione e studio, frutto di una immersione totale nel mondo della Poetica d’autore. Non vi è fedeltà a uno stile bensì una ricerca costante che sperimenta, con la disciplina dell’allievo che studia il Maestro, cosa significhi oggi “fare/scrivere poesia” traendo costante regola dalle metriche e dai ritmi degli amatissimi Poeti, compagni nel cammino dell’anima, da Antonio Machado a Leonardo Sinisgalli. Una Poetry Therapy che si avvale della guida ferma e puntigliosa di chi ben conosce il benedetto tocco rivelatore del componimento poetico.Una conseguenza evidente del modo di vivere dell’autore, del suo affrontare la realtà con l’esigenza di penetrarne le...
In queste pagine aleggia, come garante, una trama che potremmo far rientrare nel genere romanzo di formazione, ben sapendo che tale categoria si occupa genericamente del processo di crescita, formazione e maturazione di un giovane protagonista - in questo caso preadolescente - alle prese con un difficile passaggio della sua crescita. Il romanzo di formazione ha caratteristiche definibili che constano di una serie di prove, di errori e disillusioni, attraverso i quali il protagonista perviene a una maggior conoscenza di sé, delle proprie capacità e dei propri limiti, giungendo infine a istaurare un rapporto positivo, o per lo meno di compromesso, con se stesso e con la realtà circostante.Ma l’autore di questo...
Credo sia presente in ognuno di noi quale sia e in che consista la dimensione straordinaria dell’adolescenza, l’età nella quale definiamo il senso e il signifi cato del vivere, i progetti del futuro, il complesso delle idee che resteranno a fondamento della nostra vita; e poi le amicizie e, sopra ogni altra cosa, la scoperta dell’amore: un’età fondatrice e sognante, che non ritroveremo mai più nel corso della vita, irripetibile nelle sue tensioni, nelle sue filosofi e, nelle sue esperienze di una ricchezza ineguagliabile. Aprirsi ai racconti proposti da narratori giovanissimi signifi ca riscoprire quel tempo, come se fosse nuovo, ora che ne siamo lontani, e meravigliarci della sua bellezza dimenticata e della sua...
Nel suo saggio Della Bellezza, Francis Bacon scrive: “Non c’è bellezza eccellente che non abbia qualche stranezza nelle proporzioni”.Quale migliore definizione per un saggio divulgativo che ha la struttura del romanzo?Quel mattino che, attraverso le vicende di quotidiane avversità o fortunati incontri dei suoi personaggi, voci narranti che guidano il lettore, si dipana come un percorso di conoscenza emotiva divulgando in maniera semplice e comprensibile i meccanismi e i contenuti dell’astrologia evolutiva. Raccontare – anzi, diffondere come una abat-jour notturna – la luce tenue delle stelle, trasforma il saggio in un atto dell’immaginazione, anche se si tratta in parte di una memoria biografica e in parte di una...
Ancora seminarista, don Francesco iniziò a collaborare al «Frontespizio» di Piero Bargellini e sua madre non riusciva proprio a capire come si potesse guadagnare qualche soldo dalla penna. Arrivarono poi le collaborazioni al «Resto del Carlino» e all’«Osservatore Romano» e i suoi elzeviri divennero i più gettonati perché la sua prosa sapeva di «Ronda» e di Manzoni, ma anche di tanta saggezza dato che i preti – come scrisse don Umberto Colombo – hanno un modo tutto speciale di leggere la storia e sanno vedere Dio nella favola del mondo. Con il Vangelo nella destra e i Sonetti romagnoli di Olindo Guerrini nella sinistra, don Francesco ha dipinto la Romagna come mai nessuno è riuscito a fare. Le sue pagine ancora...
Cosa lega un eccentrico dantista americano a un’infermiera che corre veloce, un professore squilibrato a una giustiziera di uomini violenti, una lituana bella e terribile a unavvocato di provincia, un giovane sardo rockettaro a un gruppo di ladri professionisti?Il piacere e lo spirito della corsa in tutte le sue manifestazioni, un colpo ardito ai danni delle vestigia di Dante, ma soprattutto un traguardo che tutti cercano di raggiungere,ognuno con i propri metodi e il proprio vissuto.Storie personali destinate a intrecciarsi sull’asfalto di una maratona, tra antiche basiliche e arcani mosaici, in una città magica e bella che non si lascia mai catturare fino in fondo.
Né storia né cronaca... Scrivere un libro avente come argomento una città può considerarsi quanto meno pretenzioso, ma se si vive in un centro abitato, che si possa definire tale, le strade, le case, i negozi diventano prolungamenti del proprio modo di essere... una sorta di grande e amichevole atrio di casa. Faenza, per l’autrice, è come l’amica con la quale si ha a volte un rapporto complicato ma con cui esce sempre volentieri. Le storie che raccontano le sue strade o i suoi palazzi storici equivalgono ai racconti con i quali le zie la intrattenevano negli anni dell’infanzia e della primissima adolescenza, evocanti vicissitudini e figure delle quali lei si sentiva figlia. Faenza stessa, nella sua totalità, le...
Un viaggio nella storia di Cesena: questo è quello che ci propone Paolo Turroni in questo volume, che idealmente chiude la sua trilogia cesenate, comprendente i testi sulla Biblioteca Malatestiana e sulla festa di San Giovanni. Si tratta di un viaggio molto diverso dai precedenti, che pone lʼattenzione alle pagine più oscure della storia cesenate. Crimini, delitti, violenze di ogni tipo aspettano il lettore che voglia scoprire il passato più tenebroso della città a forma di scorpione. Inizando da un famosissimo lancio di dadi percorrerete duemila anni di storia, passando per la peggiore strage della storia cesenate, il sacco dei Bretoni del 1377, per la dominazione malatestiana, lungo lʼetà pontificia, fino agli...
Il primo volume di “Cesena di una volta”, pubblicato quasi per scommessa un anno fa, ha suscitato interesse e curiosità oltre le nostre stesse aspettative. I cesenati, e non solo loro, lo hanno comprato, letto, commentato, comunicandoci il gradimento per questa iniziativa di divulgazione di storia (e storie) della nostra città. Abbiamo quindi deciso di tentare il bis, questa volta invitando al tavolo dei ricordi molti dei lettori stessi che ci seguono, e che hanno arricchito questo secondo volume con articoli scritti da loro, o ricavati dalle informazioni che ci hanno fornito. Ne è uscita una gradevole carrellata di “quadri” che descrivono Cesena attraverso aneddoti lontani tra loro nel tempo, ma tutti volti a...
C’è stato un tempo non lontano in cui le città della Romagna, e più di tutte Faenza, rappresentavano la più grande preoccupazione per le Autorità nazionali per la diffusa delinquenza e per l’efferatezza dei delitti che vi venivano compiuti. Ne discutevano in Parlamento e i Governi ammassavano poliziotti e carabinieri, a volte anche l’esercito. Era la seconda metà dell’800, nei decenni di transizione fra Stato Pontificio e Unità d’Italia, c’erano il brigantaggio, gli accoltellatori, le rese dei conti con la saracca e l’archibugio: era facile che si riproponesse nell’opinione pubblica nazionale lo stereotipo antico dei romagnoli violenti, faziosi, settari, perfidi e traditori; ma sul finire del secolo Olindo...
Nel terzo millennio ha ancora senso parlare e scrivere di fantasmi?Certamente sì, perché gli enigmi su cosa ci sia dopo la morte, sull’esistenza di un mondo invisibile o sfuggente, sul mistero di esistenze immateriali non hanno di certo, con la modernità, smesso di affascinare l’uomo. Anzi, a giudicare dal numero di articoli, saggi, trasmissioni televisive che riguardano l’argomento si può dire che nel nostro mondo scientifico, tecnologico e «razionale» questi temi restino in primo piano e si arricchiscano continuamente di nuove storie e suggestioni, oltre che di nuovi strumenti tesi a indagare, capire, ottenere risposte. Anche la Romagna ha le sue storie di fantasmi e apparizioni, la sua geografia di luoghi...
Nella sua nota al lettore, Alessandro Soldati avverte: «Quello che hai in mano non è un romanzo sugli aeroplani e sugli aviatori che ci stanno dentro. Se cerchi dettagli tecnici, descrizioni minuziose di manovre ardite, coni di scarico che sputano fiamme e, soprattutto, se cerchi gente risoluta, pronta ad accogliere il destino sparandogli un missile sui denti, credo che finirai per rimanere deluso. Io ho preferito raccontare gli uomini e le donne che stanno “dentro” agli aviatori. […]. Visti da fuori hanno un certo fascino eroico per chi li apprezza, mentre sono stupide macchine da guerra per chi li detesta. Ho avuto l’onore ed il privilegio di essere uno di loro, perciò non cado in nessuna delle due...
“Mio figlio si riconosce in fretta, è quello più bravo di tutti”. Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno, la madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l’integratore, che chiedono all’allenatore quando ci sono le udienze e se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria. Un campionario che sembra surreale, se non fosse che è tutto vero. Mio figlio è un fenomeno è il risultato...
Pagine 104Le imprese memorabili e i personaggi esilaranti della più celebre figura della Romagna, nella sua grullaggine e nel suo esibizionismo… Senza escludere il bello delle donne, così spesso espresso dalla parola più diffusa e terragna delle province romagnole. Un libro straordinario, sapido e divertente, ricco di personaggi indimenticabili.Indice del volumeIl “pataca” come figura dello scimunitoIl “pataca” incapace di leggere la situazione Il “pataca” come sventurato Il “pataca” sbruffone innocente Il “pataca” esibizionistaIl “pataca” estetaIl “pataca” politicoIl “pataca” spiritoso mancato Il “patacnèt”Un’evenienza eccezionale: la “pataca”La “patacaggine” come difesa e bisognoIl pataca e la discrasia...
Faventia, per gli antichi, oggi Faenza, la città sul Lamone, le cui origini si perdono nella mitologia, ha una storia lunga millenni. Nei suoi pressi si sono combattute battaglie delle guerre civili della tarda Repubblica romana, della guerra greco-gotica. Ha subito l’assedio di Federico II di Svevia e i saccheggi dei bolognesi e dei bretoni e ha scritto – resistendo per mesi alle forze del Borgia – una delle pagine più gloriose dell’intera storia di Romagna. È stata, sotto i Manfredi, una delle capitali dell’Umanesimo romagnolo. Ha visto camminare per le sue strade il grande Leonardo da Vinci ed è, da sempre, famosa in tutto il mondo per le sue magnifiche ceramiche. Tutto questo e tanto altro è noto. Questo...
La storia e le vicende ravennati sono state affrontate da tanti autori e ricercatori, e anche sui misteri più curiosi e nascosti sono state redatte pagine su pagine. Ma Ravenna ha una storia lunga tremila anni; è stata tre volte capitale; dopo il momento di massimo splendore concentrato tra l’età antica e il medioevo, ha vissuto lunghi periodi d’ombra nei quali ancor meglio sono potuti allignare eventi e situazioni oscure; da secoli, da ogni parte del mondo, qui giungono visitatori cercandovi e trovandovi suggestioni rare. È una città che ha vissuto e vive il mare, pure tra i capricci della linea di costa che hanno fatto sì che il mare si sia allontanato di miglia; che ha accanto a sé i più vasti boschi della...
Pagine 336Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell’immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell’io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l’essenza più segreta dei singoli e delle comunità, svelando i sogni e le speranze, le angosce e i terrori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, la Borda e il Mazapégul, le caverne oscure, l’intrico di foreste tenebrose, la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia...
Il libro racconta la straordinaria esistenza di Caterina Sforza, che il destino portò a farsi signora di Forlì e Imola, e insieme ricostruisce la trama complessa della politica italiana di quegli anni, tra gli intrighi e i tradimenti che si perpetrarono nelle corti signorili del tempo. Al centro, naturalmente, l’impavida signora di Forlì e Imola, rappresentata nei suoi amori molteplici, nei suoi odî indomabili e nelle sue sanguinarie vendette, infine nel suo valore guerriero, dimostrato in particolare nella difesa eroica della rocca forlivese di Ravaldino contro il Valentino: un “antico valore” che certamente le veniva da Muzio Attendolo Sforza, l’avo venuto da Cotignola a memorabili imprese.