
test<a href="#">test</a>
Premium Prestashop Template
test<a href="#">test</a>
Il sito è stato completamente rinnovato. Avvertiamo autori e lettori che stiamo reinserendo tutti i titoli
Un viaggio nella storia di Cesena: questo è quello che ci propone Paolo Turroni in questo volume, che idealmente chiude la sua trilogia cesenate, comprendente i testi sulla Biblioteca Malatestiana e sulla festa di San Giovanni. Si tratta di un viaggio molto diverso dai precedenti, che pone lʼattenzione alle pagine più oscure della storia cesenate. Crimini, delitti, violenze di ogni tipo aspettano il lettore che voglia scoprire il passato più tenebroso della città a forma di scorpione. Inizando da un famosissimo lancio di dadi percorrerete duemila anni di storia, passando per la peggiore strage della storia cesenate, il sacco dei Bretoni del 1377, per la dominazione malatestiana, lungo lʼetà pontificia, fino agli...
Il primo volume di “Cesena di una volta”, pubblicato quasi per scommessa un anno fa, ha suscitato interesse e curiosità oltre le nostre stesse aspettative. I cesenati, e non solo loro, lo hanno comprato, letto, commentato, comunicandoci il gradimento per questa iniziativa di divulgazione di storia (e storie) della nostra città. Abbiamo quindi deciso di tentare il bis, questa volta invitando al tavolo dei ricordi molti dei lettori stessi che ci seguono, e che hanno arricchito questo secondo volume con articoli scritti da loro, o ricavati dalle informazioni che ci hanno fornito. Ne è uscita una gradevole carrellata di “quadri” che descrivono Cesena attraverso aneddoti lontani tra loro nel tempo, ma tutti volti a...
In questo libro è raccontata la storia della pellagra in Romagna, una malattia ora quasi sconosciuta, diffusa tra i contadini più poveri tra la fine del Settecento e la prima metà del secolo scorso. Si trattava di un morbo nuovo, determinato dall’alimentazione a base di cibi (polenta e piadotto) derivati dalla farina di granoturco, consumati per molti mesi all’anno, che colpì centinaia di migliaia di persone e che spesso si concludeva con la demenza e il ricovero in manicomio.Attingendo a centinaia di documenti, spesso inediti, consultati in archivi, biblioteche e musei, l’autore ha ricostruito il suo arrivo nella Romagna Toscana, la sua diffusione nel territorio indagato e gli sconvolgimenti che provocava nei...
CON UN CONTRIBUTO DI ANDREA CASADIOFin dalla più remota antichità, il cielo e i fenomeni «straordinari » che vi si verificano sono stati guardati con attenzione, sconcerto, paura e meraviglia. Le comete, o altre apparizioni in svariate forme (travi di fuoco, draghi fluttuanti, spiriti combattenti, luci e colorazioni anomale, strani oggetti volanti), le piogge di sangue, le eclissi erano osservate con timore e con fervore pronosticante, anche perché ritenute segni arcani di sventure e di accadimenti eccezionali, in un connubio duraturo di astronomia e di astrologia. Non di rado, poi, i fatti e i loro presunti significati venivano piegati da chi li registrava e li commentava ad esigenze strumentali di carattere...
Dante e il suo mondo, nel settecentesimo della morte, vuole essere una guida integrale alla lettura di Dante, ricchissima di informazioni e di analisi e stesa in uno stile di trasparente chiarezza.Il libro, articolato in sette ampi capitoli e in una appendice, dà conto minutamente della vita e delle opere del poeta, in una ricostruzione fondata sulla lunga frequentazione con i testi della Commedia e delle opere minori e con la lettura di storici e saggisti, compresi i più recenti e valorosi. Non mancano ampi richiami alla Romagna, che abitò nel cuore del poeta con i suoi paesaggi e le sue città, con i suoi briganti e i suoi eroi e con l’esperienza di una ospitalità generosa e...
... si invocava la morte affinché venisse a liberarci presto da quell’incredibile e insopportabile fatica di vivere che era il nostro patire quotidiano. Ma quando veniva il momento di distenderci ci si augurava di svegliarsi ancora...
Questo libro propone al lettore una passeggiata attraverso due millenni di storia di Faenza, con frequenti finestre sul mondo, l’Italia e la Romagna, per raccontare delle “altre volte” in cui i nostri antenati si sono trovati drammaticamente a fare i conti con epidemie e pestilenze, devastanti per la vita individuale e collettiva e per lo spirito pubblico.Dalla Peste Antonina alla Peste di Giustiniano, dalla Morte Nera alla Bissa Bova, dal Colera alla “Spagnola”.Si tratterà dell’oro, del fuoco e della forca, cioè delle modalità di governo politico e sanitario delle emergenze, delle reazioni del popolo disperato e del ricorso sistematico al Signore Iddio, alla Madonna e ai Santi, per averne conforto e...
Chi era veramente Pellegrino Artusi?Un arguto bon viveur che coltivava la passione per la cucina? Un filantropo che lasciò quasi tutta la sua imponente ricchezza alla sua città natale? O un uomo profondamente amareggiato e diffidente sulla vera natura degli uomini? Un misantropo che nascondeva la sua identità dietro lo schermo brillante dell’ironia? E come un celebre brigante segnò la sua vita, cambiandola per sempre?A queste, e a molte altre domande, cerca di rispondere questo libro, in cui Pellegrino si presenta direttamente a noi e si rivela ben oltre l’immagine consueta, e parziale, del gastronomo spensierato.
Tonino Guerra ripensava spesso con tenerezza al tempo in cui, in occasione della festa del Natale, la mamma si dava da fare per tutta la notte della vigilia e a mezzogiorno in punto, alla tavola addobbata – mentre per le vie di paese dominava l’odore delle ciambelle, trasportate dal forno alle singole case – si mangiava tutti insieme in una festa ineguagliabile. Poi, nel resto della sua lunga vita, il Poeta ha continuato a “mangiare l’infanzia” nelle rivisitazione delle minestre della mamma che considerava le migliori del mondo: pasta e fagioli, pasta e ceci; tagliolini in brodo o al sugo di pomodoro; baffucci o battutini in brodo; passatelli in brodo; pappardelle e tagliatelle al ragù; gli zuflot, ovvero i...
La gloria di Dante Alighieri si colorò di mito, soprattutto nei luoghi in cui egli terminò la sua opera e i suoi giorni; e il mito divenne, in diversi modi, leggenda. La memoria e il «culto» a lui tributati non rimasero circoscritti agli ambiti intellettuali: è nota infatti la profonda devozione anche popolare verso il poeta che, ancora in vita, a Ravenna e in Romagna (luoghi non solo d’esilio, ma anche di protettivo e amorevole rifugio) divenne oggetto di vasto interesse e di profonda reverenza.In questi sentimenti e nella familiarità di Dante con la Romagna, e dei romagnoli con Dante, stanno alcune delle premesse che consentirono, nelle nostre comunità, la nascita e la diffusione di aneddoti, storielle,...
Il Dizionario Etimologico Romagnolo nasce come testimone di un passato recente eppure già così lontano dall’evoluzione della tecnologia e dagli stili di vita contemporanei; esso vuole essere un ricordo non solo di animali, piante, panorami naturali, ma anche di strumenti, attrezzi, abitudini ed i relativi modi di dire, lavori, giochi, proverbi, avvenimenti e luoghi. Il Dizionario ci rappresenta uno spaccato della operosa vita di cent’anni fa, di cui sopravvivono parole e locuzioni di antica origine e proprio la ricerca dell’origine di queste antiche parole gli ha dato una impronta particolare.
Nella notte del 4 febbraio 1428 avviene il più celebre miracolo forlivese: un’immagine della Madonna rimane intatta in mezzo alle fiamme che divorano l’edificio in cui era affissa. L’ammirazione si impadronisce del prodigio, che oggi è popolarmente conosciuto secondo la versione leggendaria. Ma esaminando l’evento con l’atteggiamento e gli strumenti dello storico, si scoprono dettagli ignorati, stranezze evidenti, eloquenti coincidenze, finalità terrene. Questo saggio ricerca e ricompone i frammenti di un puzzle storico e scrive non solo una pagina del tutto inedita della storia forlivese, ma anche un esempio di indagine storiografica su un materiale così evanescente ed affascinante come sono i miracoli.
Credo sia presente in ognuno di noi quale sia e in che consista la dimensione straordinaria dell’adolescenza, l’età nella quale definiamo il senso e il signifi cato del vivere, i progetti del futuro, il complesso delle idee che resteranno a fondamento della nostra vita; e poi le amicizie e, sopra ogni altra cosa, la scoperta dell’amore: un’età fondatrice e sognante, che non ritroveremo mai più nel corso della vita, irripetibile nelle sue tensioni, nelle sue filosofi e, nelle sue esperienze di una ricchezza ineguagliabile. Aprirsi ai racconti proposti da narratori giovanissimi signifi ca riscoprire quel tempo, come se fosse nuovo, ora che ne siamo lontani, e meravigliarci della sua bellezza dimenticata e della sua...
Questo volume della Romagna nel Cinquecento – il terzo della serie, dedicato ad ambiente, uomini, colture del territorio – è un’opera ricca di stimoli per la vasta offerta di dati e materiali utili alla migliore conoscenza intorno agli di usi e costumi del nostri territori e alla storia nel contesto regionale. L’opera è suddivisa in tre sezioni: Ambiente e territorio, Uomini, Colture del territorio. Nella prima si assumono come oggetto di studio le descrizioni della Romagna e dei suoi territori, variamente osservati, comprese le terra disegnate e rappresentate, senza dimenticare bonifiche, insediamenti e strutture urbane; nella seconda si presta attenzione a dinamiche, contesti e rilevazioni della popolazione fra...
Nel suo saggio Della Bellezza, Francis Bacon scrive: “Non c’è bellezza eccellente che non abbia qualche stranezza nelle proporzioni”.Quale migliore definizione per un saggio divulgativo che ha la struttura del romanzo?Quel mattino che, attraverso le vicende di quotidiane avversità o fortunati incontri dei suoi personaggi, voci narranti che guidano il lettore, si dipana come un percorso di conoscenza emotiva divulgando in maniera semplice e comprensibile i meccanismi e i contenuti dell’astrologia evolutiva. Raccontare – anzi, diffondere come una abat-jour notturna – la luce tenue delle stelle, trasforma il saggio in un atto dell’immaginazione, anche se si tratta in parte di una memoria biografica e in parte di una...
C’è stato un tempo non lontano in cui le città della Romagna, e più di tutte Faenza, rappresentavano la più grande preoccupazione per le Autorità nazionali per la diffusa delinquenza e per l’efferatezza dei delitti che vi venivano compiuti. Ne discutevano in Parlamento e i Governi ammassavano poliziotti e carabinieri, a volte anche l’esercito. Era la seconda metà dell’800, nei decenni di transizione fra Stato Pontificio e Unità d’Italia, c’erano il brigantaggio, gli accoltellatori, le rese dei conti con la saracca e l’archibugio: era facile che si riproponesse nell’opinione pubblica nazionale lo stereotipo antico dei romagnoli violenti, faziosi, settari, perfidi e traditori; ma sul finire del secolo Olindo...
Ancora seminarista, don Francesco iniziò a collaborare al «Frontespizio» di Piero Bargellini e sua madre non riusciva proprio a capire come si potesse guadagnare qualche soldo dalla penna. Arrivarono poi le collaborazioni al «Resto del Carlino» e all’«Osservatore Romano» e i suoi elzeviri divennero i più gettonati perché la sua prosa sapeva di «Ronda» e di Manzoni, ma anche di tanta saggezza dato che i preti – come scrisse don Umberto Colombo – hanno un modo tutto speciale di leggere la storia e sanno vedere Dio nella favola del mondo. Con il Vangelo nella destra e i Sonetti romagnoli di Olindo Guerrini nella sinistra, don Francesco ha dipinto la Romagna come mai nessuno è riuscito a fare. Le sue pagine ancora...
Cosa lega un eccentrico dantista americano a un’infermiera che corre veloce, un professore squilibrato a una giustiziera di uomini violenti, una lituana bella e terribile a unavvocato di provincia, un giovane sardo rockettaro a un gruppo di ladri professionisti?Il piacere e lo spirito della corsa in tutte le sue manifestazioni, un colpo ardito ai danni delle vestigia di Dante, ma soprattutto un traguardo che tutti cercano di raggiungere,ognuno con i propri metodi e il proprio vissuto.Storie personali destinate a intrecciarsi sull’asfalto di una maratona, tra antiche basiliche e arcani mosaici, in una città magica e bella che non si lascia mai catturare fino in fondo.
Il libro, partendo da una ricerca sui canti d’osteria, presenta alcune incursioni nelle problematiche legate alle forme storiche del revival di musiche, canti, danze della tradizione popolare nel contesto romagnolo e nazionale, dai primi decenni del Novecento ai giorni nostri. Vengono proposti documenti storico-letterari e socio-antropologici, osservazioni dirette e trascrizioni di incontri con testimoni portatori della tradizione, raccolti in Romagna dal 1980 ad oggi. Il lavoro nasce dall’esperienza di ricerca e rielaborazione di musiche, canti e danze della tradizione locale, che Gualtiero Gori da quarant’anni porta avanti insieme all’Uva Grisa, quale direttore artistico.Una parte importante del volume è...
Storia d’amore e d’amicizia, di passioni, delitti e tradimenti, di denaro, sentimenti e sesso da leggersi nelle fredde sere d’inverno, accoccolati nell’intimità in semplice compagnia di un calice di Sangiovese o di un bel boccale di birra fresca e spumeggiante mentre fuori c’è una notte stellata che te la raccomando con una palla di luna grande così.
Gabriele è un predestinato: è nato per il basket e tutta la sua vita ruota attorno a un canestro.La vicenda personale del protagonista non si dipana, però, come una narrazione legata esclusivamente allo sport; piuttosto, essa descrive un’intera esistenza, animata dalle passioni e dal desiderio di affrontare sempre nuove sfide, in ambiti disparati.Così, in un alternarsi di momenti drammatici e gioiosi che scandiscono il fluire del tempo, si susseguono riflessioni sulla scuola e sul ruolo dell’educatore, sull’amicizia e sull’amore, nonché sul legame d’affetto verso un figlio, oppure, in mancanza di esso, verso un cane.
Romanzo e saggio si intrecciano in questo libro in cui si racconta la storia di soff erenza e rinascita dopo un abbandono, nel percorso che va dalla disperazione alla possibilità di tornare nuovamente a vivere. Questa è “una storia”. Ogni singola storia è declinata secondo le tante variabili umane e le diff erenti caratteristiche di personalità di chi vi è coinvolto. Tuttavia alcuni elementi comuni possiamo trovarli in ognuna, per il semplice fatto che apparteniamo al genere umano e dunque soggetti alla “legge dell’attaccamento”, così come John Bowlby l’ha definita: la legge del legame aff ettivo, che ci programma per vivere insieme agli altri e in cui il bisogno di vicinanza è la forza che modella i legami dalla...
Ex corrispondente di guerra, tanto realizzato quanto triste ed infelice, Jack è un giornalista che per un incarico di lavoro è costretto a riaprire una finestra sul proprio passato, quando, nella Chicago degli anni ’90, con il nome di Lou, era parte di una gang di strada chiamata 6:57 crew. A mano a mano che riemerge nella memoria del giornalista, il passato torna anche, prepotente e ineludibile, nella vita reale, forse perché ci sono ancora conti in sospeso. Il romanzo si svolge nelle forme di un thriller mosso da continui colpi di scena, in un crescendo inarrestabile. Riusciranno i ragazzi del 6:57 crew a mettere in atto il piano finale? Jack, sempre più tornato nella versione di Lou, riuscirà finalmente a...
Già nella prefazione del volume Tra i mi cudal (1999) Dino Pieri, con l’acutezza e la precisione che gli erano proprie, aveva identificato nel travaglio della gente delle nostre colline il trauma per la fine di un mondo. Ovvero, il tema fondamentale di tutta la poesia di Antonio Gasperini, in una visione del mondo che sollecitava Andrea Brigliadori, a richiamarsi a Pavese, Leopardi, Pascoli per identificare la solitudine dell’uomo sradicato, costretto a vivere in un mondo che non è più il suo, che più non riconosce. In questi orizzonti, Gasperini si rivela autore di sicuro talento, per la capacità di evocare un sentimento elegiaco e sacrale del vivere, tuttavia nella consapevolezza che la sacralità del mondo è...
Nel terzo millennio ha ancora senso parlare e scrivere di fantasmi?Certamente sì, perché gli enigmi su cosa ci sia dopo la morte, sull’esistenza di un mondo invisibile o sfuggente, sul mistero di esistenze immateriali non hanno di certo, con la modernità, smesso di affascinare l’uomo. Anzi, a giudicare dal numero di articoli, saggi, trasmissioni televisive che riguardano l’argomento si può dire che nel nostro mondo scientifico, tecnologico e «razionale» questi temi restino in primo piano e si arricchiscano continuamente di nuove storie e suggestioni, oltre che di nuovi strumenti tesi a indagare, capire, ottenere risposte. Anche la Romagna ha le sue storie di fantasmi e apparizioni, la sua geografia di luoghi...
Nella sua nota al lettore, Alessandro Soldati avverte: «Quello che hai in mano non è un romanzo sugli aeroplani e sugli aviatori che ci stanno dentro. Se cerchi dettagli tecnici, descrizioni minuziose di manovre ardite, coni di scarico che sputano fiamme e, soprattutto, se cerchi gente risoluta, pronta ad accogliere il destino sparandogli un missile sui denti, credo che finirai per rimanere deluso. Io ho preferito raccontare gli uomini e le donne che stanno “dentro” agli aviatori. […]. Visti da fuori hanno un certo fascino eroico per chi li apprezza, mentre sono stupide macchine da guerra per chi li detesta. Ho avuto l’onore ed il privilegio di essere uno di loro, perciò non cado in nessuna delle due...
“Mio figlio si riconosce in fretta, è quello più bravo di tutti”. Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno, la madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l’integratore, che chiedono all’allenatore quando ci sono le udienze e se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria. Un campionario che sembra surreale, se non fosse che è tutto vero. Mio figlio è un fenomeno è il risultato...
Pagine 104Le imprese memorabili e i personaggi esilaranti della più celebre figura della Romagna, nella sua grullaggine e nel suo esibizionismo… Senza escludere il bello delle donne, così spesso espresso dalla parola più diffusa e terragna delle province romagnole. Un libro straordinario, sapido e divertente, ricco di personaggi indimenticabili.Indice del volumeIl “pataca” come figura dello scimunitoIl “pataca” incapace di leggere la situazione Il “pataca” come sventurato Il “pataca” sbruffone innocente Il “pataca” esibizionistaIl “pataca” estetaIl “pataca” politicoIl “pataca” spiritoso mancato Il “patacnèt”Un’evenienza eccezionale: la “pataca”La “patacaggine” come difesa e bisognoIl pataca e la discrasia...
Faventia, per gli antichi, oggi Faenza, la città sul Lamone, le cui origini si perdono nella mitologia, ha una storia lunga millenni. Nei suoi pressi si sono combattute battaglie delle guerre civili della tarda Repubblica romana, della guerra greco-gotica. Ha subito l’assedio di Federico II di Svevia e i saccheggi dei bolognesi e dei bretoni e ha scritto – resistendo per mesi alle forze del Borgia – una delle pagine più gloriose dell’intera storia di Romagna. È stata, sotto i Manfredi, una delle capitali dell’Umanesimo romagnolo. Ha visto camminare per le sue strade il grande Leonardo da Vinci ed è, da sempre, famosa in tutto il mondo per le sue magnifiche ceramiche. Tutto questo e tanto altro è noto. Questo...
La storia e le vicende ravennati sono state affrontate da tanti autori e ricercatori, e anche sui misteri più curiosi e nascosti sono state redatte pagine su pagine. Ma Ravenna ha una storia lunga tremila anni; è stata tre volte capitale; dopo il momento di massimo splendore concentrato tra l’età antica e il medioevo, ha vissuto lunghi periodi d’ombra nei quali ancor meglio sono potuti allignare eventi e situazioni oscure; da secoli, da ogni parte del mondo, qui giungono visitatori cercandovi e trovandovi suggestioni rare. È una città che ha vissuto e vive il mare, pure tra i capricci della linea di costa che hanno fatto sì che il mare si sia allontanato di miglia; che ha accanto a sé i più vasti boschi della...
Pagine 336Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell’immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell’io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l’essenza più segreta dei singoli e delle comunità, svelando i sogni e le speranze, le angosce e i terrori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, la Borda e il Mazapégul, le caverne oscure, l’intrico di foreste tenebrose, la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia...
Il libro racconta la straordinaria esistenza di Caterina Sforza, che il destino portò a farsi signora di Forlì e Imola, e insieme ricostruisce la trama complessa della politica italiana di quegli anni, tra gli intrighi e i tradimenti che si perpetrarono nelle corti signorili del tempo. Al centro, naturalmente, l’impavida signora di Forlì e Imola, rappresentata nei suoi amori molteplici, nei suoi odî indomabili e nelle sue sanguinarie vendette, infine nel suo valore guerriero, dimostrato in particolare nella difesa eroica della rocca forlivese di Ravaldino contro il Valentino: un “antico valore” che certamente le veniva da Muzio Attendolo Sforza, l’avo venuto da Cotignola a memorabili imprese.