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Il sito è stato completamente rinnovato. Avvertiamo autori e lettori che stiamo reinserendo tutti i titoli
Dal Medioevo all’Età contemporanea, e soprattutto nel periodo che va dagli ultimi decenni del Quattrocento alla fine del Seicento, sono state numerose le presunte apparizioni mariane in Romagna – alcune delle quali, oggi, pressoché sconosciute o dimenticate – narrate da diverse fonti storico-documentarie (relazioni testimoniali, indagini ecclesiastiche, cronache coeve, diaristica, ecc.) e oggetto, a posteriori, di un’ampia bibliografia relativa al sorgere di luoghi di culto e santuari. Nessuna delle presunte apparizioni della Madonna in Romagna ha raggiunto la fama di quelle universalmente più note (Lourdes, Fatima, ecc.), ma il fenomeno non ha mancato di influire comunque sulla vita delle comunità in diversi...
Questa che qui proponiamo – con la partecipazione complice, cólta e commossa di Giuseppe Bellosi, che ne cura i testi con l’acribia e la ricchezza dello studioso di rango e ne stende una coinvolgente presentazione critica – è la testimonianza di una delle più alte prove della poesia italiana del secondo Novecento e dei primi anni del nuovo secolo, scritta nella lingua della Romagna. Lontana dalla poesia del ricordo e degli abbandoni alla dolcezza dei sentimenti e agli struggimenti della nostalgia cui molti indulgono, rappresenta con una dolorosa intensità il dramma dell’uomo contemporaneo, smarrito nei deserti degradati della mondializzazione, del si dice e si fa quel che i padroni del mondo vogliono si dica e si...
Testi di Enzo Lattuca, Roberto Casalini, Paolo Turroni ed Elisa VenturiLe foto e le parole a testimonianza dell'alluvione del Fiume Savio a Cesena, il 16 maggio 2023. La tragedia, la voglia di riscatto con il sorriso e il canto, la grande solidarietà di tanti, donne e uomini, di tutte le età.
Uno strano e magico cimitero di campagna su una collina romagnola. Un luogo quasi allegro, non troppo solenne, riposante sotto i dolci cipressi. Qui un uomo che vive da tempo lontano con la sua famiglia racconta alla figlia le vite dei paesani che dormono sulla collina e compongono questo libro, mescolate e sovrapposte con i fantasmi letterari delle anime dimenticate della Romagna. Racconta il romanzo di un paese che non c’è più. Racconta di un orfano di guerra che senza un soldo e un aiuto imparò da autodidatta il mestiere di musicista, camionista e panificatore ed edificò un forno nella campagna dove c’erano solo campi e capanne. Di un perdigiorno soprannominato l’Americano, celebre per la sua pigrizia e i suoi...
a cura diGian Ruggero Manzoni e Enrica Tampieri ManzoniCon le pubblicazioni inerenti l’arte romagnola “del creare cibi” ho voluto dare il mio contributo alla conoscenza della storia gastronomica, e non solo, della nostra terra oltre che accontentare i numerosissimi cultori della vecchia cucina tradizionale di Romagna, qui e là quel tanto da me rivista sempre per migliorarla, e questo nel ricordo di mio nonno Giovanni e di mio padre Ruggero, stupendi buongustai, fini enogastronomi e “inventori” di pietanze, e di mia madre Olimpia Isolina, magnifica cuoca, dai quaderni di cucina e ricettari dei quali ho tratto ciò che ho scritto sui “mangiari”, riportandovelo quasi del tutto inalterato, cioè così come si vergava...
I litorali della Romagna, che oggi sono luoghi di vacanze e divertimento, sono stati per secoli una pericolosa frontiera frequentata anche da pirati e corsari: una presenza che, contrariamente a quanto suggerisce l’immaginario di molti, ha riguardato non solo mari lontani, ma anche il Mediterraneo, del quale l’Adriatico è parte integrante e significativa. Le comunità costiere e portuali della Romagna hanno dunque dovuto misurarsi in passato con fenomeni come le continue incursioni di “uscocchi” e “barbareschi”, con razzie di cose e di persone e con la “guerra di corsa” che ha caratterizzato per alcuni secoli lo scontro tra l’Impero Ottomano e gli stati mediterranei ed europei, con importanti riflessi sociali,...
Si compie dunque la trilogia di “Cesena di una volta”, con il terzo volume a lungo atteso da chi frequenta assiduamente la pagina Facebook e i social, ma anche da chi desidera leggerne i contenuti su un supporto cartaceo, da conservare sugli scaffali della libreria. Non si finisce mai di curiosare nella storia e nelle storie della città: ad ogni pagina appare un personaggio, una pietra, un volto o un ricordo struggente.Sorprende il rinnovato desiderio di riconoscersi negli spazi di un territorio che muta e si rinnova nei decenni, pur mantenendo una forte identità, un orgoglio di appartenenza, anche e soprattutto da parte di chi vive lontano da Cesena ma si aggrappa tenace ai ricordi, che trova quotidianamente nei...
A Ravenna e in Romagna succede di tutto e se non ci credete leggete queste nuove storie che Franco Gàbici ha scritto sulla scia del precedente C’era una volta… a Ravenna. Può accadere, infatti, che un avvocato prenda fuoco mentre pedala sulla sua bicicletta oppure che nel prestigioso Teatro Alighieri si esibiscano una bambina di appena nove anni che agita dal podio la bacchetta e un gondoliere veneziano che declama Dante. E, a proposito di Dante, lo sapevate che se oggi Ravenna è orgogliosa di conservare le ossa del Sommo Poeta lo deve a un ragazzino che frequentava il Ginnasio? E la “piadina”? La nostra è una terra dove per tradizione la politica accende gli animi e dà origine a dibattiti che nessuno immagina,...
Nel 1988 per l’ultima volta il portone della chiesa ravennate di Santa Croce si aprì per ospitare una squadra di archeologi che sotto la guida di Sauro Gelichi e con l’aiuto di un gruppo di operai, affrontò l’indagine di uno degli ultimi testimoni di terreno sopravvissuti dagli anni ’70 nel vano coperto del complesso. Nove mesi di lavoro, con alcune soste, che portarono a importantissime scoperte e in primis alla identificazione di un tipo di stoviglie all’epoca difficilmente collocabile nella articolata classificazione della produzione ceramica, che proprio dalla chiesa ravennate prende oggi il nome di “tipo Santa Croce”. La complessità dello studio della stratigrafia e dei materiali individuati non rese...
Il libro, arricchito da testimonianze inedite e documenti esclusivi, racconta la vita straordinaria di Quintino Sicuro, a muovere dal suo arruolamento nel Corpo della Guardia di Finanza («la sua seconda famiglia»), avvenuto il 25 maggio 1939. Si tratta di un percorso segnato dalla guerra, dalla Resistenza, da scelte difficili e sofferte, come quella di lasciare la divisa delle “Fiamme Gialle”, che lo condurranno all’incontro con Dio nel suo amato Eremo di Sant’Alberico: un susseguirsi di fatti, intuizioni, incontri e sfide che hanno reso la sua esistenza una continua avventura, sempre accarezzata dalla mano della Madre Celeste. Conoscere la figura di Don Quintino Sicuro significa spogliarsi della divisa umana e...
In una pagina d’apertura, Denis Pasolini – romagnolo per nascita e formazione, romano nello svolgersi della sua professione di guida turistica – indica come obiettivo del libro il «raccontare le storie, i personaggi, gli aneddoti che accomunano» la Romagna e Roma, geograficamente separati «ma che attraverso i secoli si sono resi protagonisti di avvenimenti così collegati tra loro da renderli per certi versi l’uno l’estensione dell’altro». E aggiunge: «Questo libro non vuole essere un mero resoconto degli eventi e dei personaggi che hanno accomunato queste terre, bensì vuole raccontare le tracce che questi avvenimenti hanno lasciato fino ai nostri giorni: non un libro “tecnico” ma volutamente “leggero” per...
Storie e leggende della Romagna del XX secolo: il podestà di Bellaria alla ricerca di ebrei da perseguitare all’indomani della promulgazione delle leggi raziali; Nikola Tesla in riviera alla scoperta di fonti alternative di energia; i cambiamenti di vita per gli abitanti della costa dopo l’entrata in vigore della legge Merlin; i “vitelloni” spiegati a un bambino; e ancora: storie di amanti, di tradimenti, di vite al limite della legalità in una Romagna come (forse) non ve l’hanno mai raccontata!
Un libro che parla di famiglia, di tradizioni tramandate di generazione in generazione e di come la cucina sia il mezzo per conservare i ricordi più cari. Una boccata di famiglia è un viaggio attraverso sapori e profumi che portano con sé storie e sentimenti, con ricette che parlano di passione, di amore e di condivisione. Un libro di ricette per riscoprire la gioia di cucinare in famiglia. Un libro che parla di famiglia, di tradizioni tramandate di generazione in generazione e di come la cucina sia il mezzo per conservare i ricordi più cari. Una boccata di famiglia è un viaggio attraverso sapori e profumi che portano con sé storie e sentimenti, con ricette che parlano di passione, di amore e di condivisione. Un...
Nel deserto a nord di Tebe, trova la morte un ragazzo di appena diciannove anni, mentre cerca di raggiungere il luogo nel quale sorgeva la città in cui era nato.Questo ragazzo è Tutankhamon, faraone d’Egitto, affetto da una salute cagionevole e da un passato di rimorsi.Una volta mummificato e rinchiuso nella sua tomba, il suo spirito è pronto a intraprendere il viaggio che lo porterà verso i Campi di Osiride, ma qualcosa lungo il tragitto è impedito, e viene così condannato prigioniero della sua sepoltura, senza memoria di sé e della ragione per la quale nessuno vuole nominarlo.I secoli trascorrono, fino a quando, nel 1922, un uomo, alla ricerca del sovrano dimenticato, riuscirà a riportare alla gloria l’oscuro...
L’ultimo colpo, il più audace e temerario, condurrà all’epilogo la breve esistenza di Stefano Pelloni, detto il Passatore, famigerato brigante dell’ Ottocento, e decreterà la dissoluzione della sua banda di ladri e feroci assassini. Il palcoscenico è quello delle legazioni romagnole, irrequiete province dello stato della chiesa. Pio IX, l’ultimo Papa Re, da poco è rientrato a Roma dall’esilio dopo la parentesi della Repubblica romana. Il momento culminante della prima parte si svolge nella città di Forlimpopoli il 25 gennaio 1851 e vede coinvolti anche il giovane Pellegrino Artusi e la sua famiglia. I fatti accaduti allora sono destinati a riverberarsi nella vita di molte persone fi no ai giorni nostri. Nella...
Il libro è una saga, il cui filo unificante è Giulia, la bella siciliana destinata ad essere nel romanzo la protagonista di tre tempi fondamentali: la sua storia d’amore con Guido, dalla quale nascerà Pilar; la sua ribellione ad un lutto che la porterebbe all’annichilimento e che la apre al rapporto con Corrado; la sua sollecitudine di madre per Pilar, la cui pur forte volontà di vivere e di amare è come segnata da antichi lutti del tempo dell’infanzia e che ha perciò bisogno di vicinanze capaci di dare luce. Lara racconta con piena partecipazione, tanto da sembrare che in ogni giravolta del racconto si realizzi una sorta di autobiografia ideale: nelle donne che la scrittrice mette sulla scena si calano gli...
L’amore è un materiale deteriorabile ma può servire a indicare la via verso certi traguardi. È l’amore che mi ha aiutata a volare verso una terra e un uomo sconosciuti, usciti da un cassetto. Lì la realtà ha invaso il quadro. Tutto assomigliava a una preghiera. E noi, comparse nel teatro del mondo, fragili presenze, abbiamo rinunciato alla paura con una civiltà capace di alleggerire il peso della vita. Senza maschere, senza strumenti umani, ma con un sentimento collettivo e amorevole. Così è emersa la verirà!
James Joyce è lo scrittore europeo che più di altri ha sperimentato e innovato la lingua letteraria, dando alle stampe un secolo fa la sua opera più famosa e più impegnativa da leggere, l’Ulisse, per la quale, caso unico, ha ritenuto necessario offrire una articolata griglia esplicativa. Una scrupolosa comprensione verso i lettori o un abile artificio per sviare i critici?Abbiamo invitato poeti e scrittori romagnoli ad un appuntamento ormai tradizionale: assecondare il nostro desiderio di confronto e partecipazione, anche pensando di aderire ad una community, lasciandosi ispirare dalle grandi pagine della poesia e della letteratura di tutti i tempi. Per attutire l’impatto con il più ostico dei cesellatori di...
La storia di uno dei più rivoluzionari cantieri italiani che negli anni ’60 e ’70 del Novecento diede impulso alla nautica da diporto con le sue raffinate barche in legno costruite in serie.
Ampio impianto iconografico a colori.Questo libro presenta una raccolta di scritti che attestano l’amore e l’interesse dell’autore per la propria città d’adozione, le sue tradizioni e le sue eccellenze. Dal Settecento, con il Pavaglione e il Teatro Rossini, fino all’epoca contemporanea, si dispiega un ventaglio di grandezze artistiche, architettoniche, poetiche e musicali. Un testo da cui è difficile prescindere se si desidera cogliere l’anima più autentica di Lugo e del suo territorio, da cui si sviluppano traiettorie che conducono il lettore ben oltre i confini regionali. Come scrive il critico d’arte Orlando Piraccini nell’introduzione, la lettura del volume che Serafini ci propone può essere affrontata alla...
LA STORIA DELL'UOMO CHE SALVÓ LA PINETA DI CERVIA. Il dono di Palanti è un libro di guerra e pace, sogni e delusioni, dove la realtà si fonde con la fantasia. È ambientato nel periodo che va dalla Prima Guerra Mondiale fino al Ventennio, con in primo piano le vicende belliche e la nascita del fascismo. Tutto però si intreccia con la vita dell’artista Giuseppe Palanti e del tipografo Carlo Saporetti, i protagonisti. Il primo realizzerà un sogno, Milano Marittima, conducendo poi una battaglia contro gli affaristi senza ideali. La sua decisione di restituire la pineta alla città scatena però una reazione che lo mette ai margini della società concessionaria. Carluccio combatte invece a Caporetto, si salva ma la...
L’amore può davvero sistemare ogni cosa? Può davvero bastare per mandare avanti un rapporto? È davvero così forte da superare ogni ostacolo? Queste sono le domande che continuano a tormentare la mente di Mia. La sua prima storia d’amore, dopo l’ennesima litigata, sembra essere appesa a un filo, eppure il suo cuore non riesce a voltare pagina. Tra tutti i suoi dubbi, l’occasione di trovare un punto di riferimento nel suo migliore amico, ed essere amata senza più tormenti. Paura, ansia, attacchi di panico e timore riempiono le giornate di Mia. Danza, amicizie, scuola, famiglia, amore, tutto viene messo in discussione. Ma è proprio quando si tocca il fondo che non si può far altro che ricominciare a vivere. E così...
L’arrivo del libro di Nicole al «Ponte Vecchio» molto ci ha incuriosito, dapprima perché opera di una giovanissima, e subito dopo, e principalmente, per la sua qualità, non usuale nel tempo pur creativo e incantato che lega adolescenza e prima giovinezza. In particolare ci ha sorpreso la finezza dell’analisi psicologica e la lingua che narra, capace immediatamente di destare l’attenzione di chi legge. Oltre l’amore è nulla più che la storia memorabile di una passione assoluta, un epos che attraversa con agile passo narrativo i paesaggi dell’amore: i turbamenti e le speranze, le attese e i dubbi, la bellezza di un legame che pare eterno e il suo dissiparsi, come un tessuto che si logora e si sfrangia; e poi il...
Da un'idea di Josefa Idem. Sarebbe riduttivo indicare questo libro soltanto come la biografia di Gino Maioli, nato nel 1939, ciclista approdato alla fisioterapia, campo nel quale può vantare cinque partecipazioni olimpiche. Si presenta infatti come una sorta di "manuale sportivo-filosofico" in cui alle vicende umane e professionali fanno eco considerazioni che trascendono il dato biografico, condensate in quella frase ripetuta come un ritornello: "Male che vada, farò il contadino". La passione per la bicicletta, le sfide, le competizioni diventano qui l'occasione per snocciolare concetti preziosi, come la capacità di reinventarsi, l'empatia e la forza di certi sogni sognati coi piedi piantati per terra....
Né storia né cronaca... Scrivere un libro avente come argomento una città può considerarsi quanto meno pretenzioso, ma se si vive in un centro abitato, che si possa definire tale, le strade, le case, i negozi diventano prolungamenti del proprio modo di essere... una sorta di grande e amichevole atrio di casa. Faenza, per l’autrice, è come l’amica con la quale si ha a volte un rapporto complicato ma con cui esce sempre volentieri. Le storie che raccontano le sue strade o i suoi palazzi storici equivalgono ai racconti con i quali le zie la intrattenevano negli anni dell’infanzia e della primissima adolescenza, evocanti vicissitudini e figure delle quali lei si sentiva figlia. Faenza stessa, nella sua totalità, le...
Un viaggio nella storia di Cesena: questo è quello che ci propone Paolo Turroni in questo volume, che idealmente chiude la sua trilogia cesenate, comprendente i testi sulla Biblioteca Malatestiana e sulla festa di San Giovanni. Si tratta di un viaggio molto diverso dai precedenti, che pone lʼattenzione alle pagine più oscure della storia cesenate. Crimini, delitti, violenze di ogni tipo aspettano il lettore che voglia scoprire il passato più tenebroso della città a forma di scorpione. Inizando da un famosissimo lancio di dadi percorrerete duemila anni di storia, passando per la peggiore strage della storia cesenate, il sacco dei Bretoni del 1377, per la dominazione malatestiana, lungo lʼetà pontificia, fino agli...
Il primo volume di “Cesena di una volta”, pubblicato quasi per scommessa un anno fa, ha suscitato interesse e curiosità oltre le nostre stesse aspettative. I cesenati, e non solo loro, lo hanno comprato, letto, commentato, comunicandoci il gradimento per questa iniziativa di divulgazione di storia (e storie) della nostra città. Abbiamo quindi deciso di tentare il bis, questa volta invitando al tavolo dei ricordi molti dei lettori stessi che ci seguono, e che hanno arricchito questo secondo volume con articoli scritti da loro, o ricavati dalle informazioni che ci hanno fornito. Ne è uscita una gradevole carrellata di “quadri” che descrivono Cesena attraverso aneddoti lontani tra loro nel tempo, ma tutti volti a...
C’è stato un tempo non lontano in cui le città della Romagna, e più di tutte Faenza, rappresentavano la più grande preoccupazione per le Autorità nazionali per la diffusa delinquenza e per l’efferatezza dei delitti che vi venivano compiuti. Ne discutevano in Parlamento e i Governi ammassavano poliziotti e carabinieri, a volte anche l’esercito. Era la seconda metà dell’800, nei decenni di transizione fra Stato Pontificio e Unità d’Italia, c’erano il brigantaggio, gli accoltellatori, le rese dei conti con la saracca e l’archibugio: era facile che si riproponesse nell’opinione pubblica nazionale lo stereotipo antico dei romagnoli violenti, faziosi, settari, perfidi e traditori; ma sul finire del secolo Olindo...
Nella sua nota al lettore, Alessandro Soldati avverte: «Quello che hai in mano non è un romanzo sugli aeroplani e sugli aviatori che ci stanno dentro. Se cerchi dettagli tecnici, descrizioni minuziose di manovre ardite, coni di scarico che sputano fiamme e, soprattutto, se cerchi gente risoluta, pronta ad accogliere il destino sparandogli un missile sui denti, credo che finirai per rimanere deluso. Io ho preferito raccontare gli uomini e le donne che stanno “dentro” agli aviatori. […]. Visti da fuori hanno un certo fascino eroico per chi li apprezza, mentre sono stupide macchine da guerra per chi li detesta. Ho avuto l’onore ed il privilegio di essere uno di loro, perciò non cado in nessuna delle due...
“Mio figlio si riconosce in fretta, è quello più bravo di tutti”. Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno, la madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l’integratore, che chiedono all’allenatore quando ci sono le udienze e se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria. Un campionario che sembra surreale, se non fosse che è tutto vero. Mio figlio è un fenomeno è il risultato...
Pagine 104Le imprese memorabili e i personaggi esilaranti della più celebre figura della Romagna, nella sua grullaggine e nel suo esibizionismo… Senza escludere il bello delle donne, così spesso espresso dalla parola più diffusa e terragna delle province romagnole. Un libro straordinario, sapido e divertente, ricco di personaggi indimenticabili.Indice del volumeIl “pataca” come figura dello scimunitoIl “pataca” incapace di leggere la situazione Il “pataca” come sventurato Il “pataca” sbruffone innocente Il “pataca” esibizionistaIl “pataca” estetaIl “pataca” politicoIl “pataca” spiritoso mancato Il “patacnèt”Un’evenienza eccezionale: la “pataca”La “patacaggine” come difesa e bisognoIl pataca e la discrasia...
Faventia, per gli antichi, oggi Faenza, la città sul Lamone, le cui origini si perdono nella mitologia, ha una storia lunga millenni. Nei suoi pressi si sono combattute battaglie delle guerre civili della tarda Repubblica romana, della guerra greco-gotica. Ha subito l’assedio di Federico II di Svevia e i saccheggi dei bolognesi e dei bretoni e ha scritto – resistendo per mesi alle forze del Borgia – una delle pagine più gloriose dell’intera storia di Romagna. È stata, sotto i Manfredi, una delle capitali dell’Umanesimo romagnolo. Ha visto camminare per le sue strade il grande Leonardo da Vinci ed è, da sempre, famosa in tutto il mondo per le sue magnifiche ceramiche. Tutto questo e tanto altro è noto. Questo...
La storia e le vicende ravennati sono state affrontate da tanti autori e ricercatori, e anche sui misteri più curiosi e nascosti sono state redatte pagine su pagine. Ma Ravenna ha una storia lunga tremila anni; è stata tre volte capitale; dopo il momento di massimo splendore concentrato tra l’età antica e il medioevo, ha vissuto lunghi periodi d’ombra nei quali ancor meglio sono potuti allignare eventi e situazioni oscure; da secoli, da ogni parte del mondo, qui giungono visitatori cercandovi e trovandovi suggestioni rare. È una città che ha vissuto e vive il mare, pure tra i capricci della linea di costa che hanno fatto sì che il mare si sia allontanato di miglia; che ha accanto a sé i più vasti boschi della...
Pagine 336Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell’immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell’io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l’essenza più segreta dei singoli e delle comunità, svelando i sogni e le speranze, le angosce e i terrori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, la Borda e il Mazapégul, le caverne oscure, l’intrico di foreste tenebrose, la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia...
Il libro racconta la straordinaria esistenza di Caterina Sforza, che il destino portò a farsi signora di Forlì e Imola, e insieme ricostruisce la trama complessa della politica italiana di quegli anni, tra gli intrighi e i tradimenti che si perpetrarono nelle corti signorili del tempo. Al centro, naturalmente, l’impavida signora di Forlì e Imola, rappresentata nei suoi amori molteplici, nei suoi odî indomabili e nelle sue sanguinarie vendette, infine nel suo valore guerriero, dimostrato in particolare nella difesa eroica della rocca forlivese di Ravaldino contro il Valentino: un “antico valore” che certamente le veniva da Muzio Attendolo Sforza, l’avo venuto da Cotignola a memorabili imprese.