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Il sito è stato completamente rinnovato. Avvertiamo autori e lettori che stiamo reinserendo tutti i titoli
Se Ravenna è nota in tutto il mondo è soprattutto per i mosaici delle chiese che miracolosamente vi sono sopravvissute per oltre 1500 anni. Tuttavia, se analizziamo attentamente la storia dell’edilizia di culto ravennate, dobbiamo fare due importanti precisazioni. Da un lato, quelle che sopravvivono sono solo una minima parte delle chiese nate in città e nei sobborghi nei primi secoli del cristianesimo, e dall’altro, che i mosaici, pur se magnifici nella loro opulenza, sono solo un aspetto della ricchezza che rende memorabile la visita della città. Spesso i testi che affrontano la storia dell’edilizia di culto ravennate si limitano a discutere delle costruzioni ancora in opera o solo di quelle che hanno al loro...
Se Lugo vanta minori titoli rispetto alle altre città romagnole già presentate al pubblico in questa stessa collana, la sua storia non è però meno ricca ed avvincente. Con una metodologia non tipica della cosiddetta “storia locale” perché costantemente aperta sui grandi orizzonti della storia generale a cui la vicenda lughese non può non riconnettersi ed esserne frutto, questa ampia e compatta sintesi rivolta ad un vasto pubblico allarga sistematicamente l’interesse all’intero spettro delle attività umane e alle stratificazioni sociali di un centro emerso chiaramente dal silenzio delle fonti non prima dell’Anno Mille. Certamente di presenza romana ma non tale da potersi configurare a quell’epoca come città, in...
Il libro racconta la nascita del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna per quanto attiene il versante romagnolo, dove il confronto e le iniziative politico-amministrative assunsero caratteristiche in parte diverse rispetto al versante toscano: una storia ricostruita nella sua evoluzione tra il 1980 e il 1993, e dunque nel periodo che precedette la nascita del Parco. Non mancano, naturalmente, preziosi richiami alla storia delle foreste romagnole, dalla istituzione delle Riserve Biogenetiche e quella Integrale di Sasso Fratino fino al confronto che localmente si sviluppò intorno alle prime proposte di sviluppo turistico del Falterona e di Campigna negli anni Sessanta e Settanta. Si...
Il luogo è Debrecen, il centro culturale ungherese dove si raccolgono durante l’estate giovani studiosi delle università europee, in seminari e convegni nei quali si vanno definendo gli orizzonti della nuova Europa e le linee della sua cultura futura. Il protagonista è un giovane professore italiano, che proprio a Debrecen vive una profonda metamorfosi, che è conoscenza di sé, impegno per il futuro, riscatto umano… Quel che nel libro sorprende e conquista è la scoperta che il veicolo della rinascita e la costruzione di nuove consapevolezze, in che consiste la vita, è dato dall’amore verso compagne giovani e colte, esse stesse alla ricerca del significato dell’essere. Di questi amori, il narratore trasceglie...
Dal Medioevo all’Età contemporanea, e soprattutto nel periodo che va dagli ultimi decenni del Quattrocento alla fine del Seicento, sono state numerose le presunte apparizioni mariane in Romagna – alcune delle quali, oggi, pressoché sconosciute o dimenticate – narrate da diverse fonti storico-documentarie (relazioni testimoniali, indagini ecclesiastiche, cronache coeve, diaristica, ecc.) e oggetto, a posteriori, di un’ampia bibliografia relativa al sorgere di luoghi di culto e santuari. Nessuna delle presunte apparizioni della Madonna in Romagna ha raggiunto la fama di quelle universalmente più note (Lourdes, Fatima, ecc.), ma il fenomeno non ha mancato di influire comunque sulla vita delle comunità in diversi...
Questa che qui proponiamo – con la partecipazione complice, cólta e commossa di Giuseppe Bellosi, che ne cura i testi con l’acribia e la ricchezza dello studioso di rango e ne stende una coinvolgente presentazione critica – è la testimonianza di una delle più alte prove della poesia italiana del secondo Novecento e dei primi anni del nuovo secolo, scritta nella lingua della Romagna. Lontana dalla poesia del ricordo e degli abbandoni alla dolcezza dei sentimenti e agli struggimenti della nostalgia cui molti indulgono, rappresenta con una dolorosa intensità il dramma dell’uomo contemporaneo, smarrito nei deserti degradati della mondializzazione, del si dice e si fa quel che i padroni del mondo vogliono si dica e si...
Testi di Enzo Lattuca, Roberto Casalini, Paolo Turroni ed Elisa VenturiLe foto e le parole a testimonianza dell'alluvione del Fiume Savio a Cesena, il 16 maggio 2023. La tragedia, la voglia di riscatto con il sorriso e il canto, la grande solidarietà di tanti, donne e uomini, di tutte le età.
Uno strano e magico cimitero di campagna su una collina romagnola. Un luogo quasi allegro, non troppo solenne, riposante sotto i dolci cipressi. Qui un uomo che vive da tempo lontano con la sua famiglia racconta alla figlia le vite dei paesani che dormono sulla collina e compongono questo libro, mescolate e sovrapposte con i fantasmi letterari delle anime dimenticate della Romagna. Racconta il romanzo di un paese che non c’è più. Racconta di un orfano di guerra che senza un soldo e un aiuto imparò da autodidatta il mestiere di musicista, camionista e panificatore ed edificò un forno nella campagna dove c’erano solo campi e capanne. Di un perdigiorno soprannominato l’Americano, celebre per la sua pigrizia e i suoi...
a cura diGian Ruggero Manzoni e Enrica Tampieri ManzoniCon le pubblicazioni inerenti l’arte romagnola “del creare cibi” ho voluto dare il mio contributo alla conoscenza della storia gastronomica, e non solo, della nostra terra oltre che accontentare i numerosissimi cultori della vecchia cucina tradizionale di Romagna, qui e là quel tanto da me rivista sempre per migliorarla, e questo nel ricordo di mio nonno Giovanni e di mio padre Ruggero, stupendi buongustai, fini enogastronomi e “inventori” di pietanze, e di mia madre Olimpia Isolina, magnifica cuoca, dai quaderni di cucina e ricettari dei quali ho tratto ciò che ho scritto sui “mangiari”, riportandovelo quasi del tutto inalterato, cioè così come si vergava...
I litorali della Romagna, che oggi sono luoghi di vacanze e divertimento, sono stati per secoli una pericolosa frontiera frequentata anche da pirati e corsari: una presenza che, contrariamente a quanto suggerisce l’immaginario di molti, ha riguardato non solo mari lontani, ma anche il Mediterraneo, del quale l’Adriatico è parte integrante e significativa. Le comunità costiere e portuali della Romagna hanno dunque dovuto misurarsi in passato con fenomeni come le continue incursioni di “uscocchi” e “barbareschi”, con razzie di cose e di persone e con la “guerra di corsa” che ha caratterizzato per alcuni secoli lo scontro tra l’Impero Ottomano e gli stati mediterranei ed europei, con importanti riflessi sociali,...
Si compie dunque la trilogia di “Cesena di una volta”, con il terzo volume a lungo atteso da chi frequenta assiduamente la pagina Facebook e i social, ma anche da chi desidera leggerne i contenuti su un supporto cartaceo, da conservare sugli scaffali della libreria. Non si finisce mai di curiosare nella storia e nelle storie della città: ad ogni pagina appare un personaggio, una pietra, un volto o un ricordo struggente.Sorprende il rinnovato desiderio di riconoscersi negli spazi di un territorio che muta e si rinnova nei decenni, pur mantenendo una forte identità, un orgoglio di appartenenza, anche e soprattutto da parte di chi vive lontano da Cesena ma si aggrappa tenace ai ricordi, che trova quotidianamente nei...
A Ravenna e in Romagna succede di tutto e se non ci credete leggete queste nuove storie che Franco Gàbici ha scritto sulla scia del precedente C’era una volta… a Ravenna. Può accadere, infatti, che un avvocato prenda fuoco mentre pedala sulla sua bicicletta oppure che nel prestigioso Teatro Alighieri si esibiscano una bambina di appena nove anni che agita dal podio la bacchetta e un gondoliere veneziano che declama Dante. E, a proposito di Dante, lo sapevate che se oggi Ravenna è orgogliosa di conservare le ossa del Sommo Poeta lo deve a un ragazzino che frequentava il Ginnasio? E la “piadina”? La nostra è una terra dove per tradizione la politica accende gli animi e dà origine a dibattiti che nessuno immagina,...
Un monastero, una foresta, un erbario, un labirinto, forse infine un unico luogo: si entra con curiosità, trepidazione, timore, si accetta la sfida di mettersi faccia a faccia con un enigma da svelare, in definitiva con l’antagonista di sempre: il mistero dell’esistenza. Si avanza, si ritorna, ci si perde ci si ritrova. Due epoche stabiliscono un dialogo che supera il ticchettio del tempo e pongono le domande che costituiscono l’impianto radicale di ciascuno di noi, alla ricerca della felicità, dell’amore, della giustizia. Sensualità, impegno politico, filosofia, rivoluzione, scienza giocano tra le pagine, negli scambi dei personaggi e degli eventi, alla ricerca di un passato che ha ancora messaggi in codice da...
«Fidentino si rese conto di aver passato nelle foreste gran parte del suo tempo migliore, e anche un po’ di quello peggiore. Fu così da bambino, quando con gli amici attraversava le foreste piacentine e si acquattava tra l’erba come i gatti selvatici, per tendere un agguato al primo a passare; il suo tempo migliore. Non fu diverso quando quattordicenne fu spedito dai Polenta di Giaggiolo per ordine di suo padre, ad affiancare e proteggere la figlia del signore da Polenta, conte, amico di famiglia, forse pure lontano familiare; il suo tempo peggiore e un disastro continuo di grazie e disgrazie e malvagità femminili. Gemma Da Polenta aveva tredici anni, nell’anno del Signore 1238». Comincia così la storia di un...
«Era una giornata uguale a un’altra nella dimensione della Non-Vita. Quel luogo era ciò che si sarebbe potuto definire come la quintessenza della parola “immutabile“. Si trattava di un mondo parallelo dove la vita non si era mai sviluppata ed in cui non avrebbe mai potuto svilupparsi, in alcuna forma; perfino le molecole dell’aria erano immote, e di conseguenza in essa non si udiva mai alcun suono. Aveva l’aspetto di un’uniforme coltre di nebbia cinerea senza sopra né sotto, senza giorno né notte, e senza inizio né fine. Tuttavia a dire la verità in essa qualcosa c’era: una pietra informe andava alla deriva all’interno di questo universo caliginoso, spezzando la monotonia del paesaggio». Così apre il prologo del...
Un libro ricco di profonde, seppur apparentemente semplici, riflessioni sulla vita, sul tempo, sulla volontà, sulla consapevolezza del nostro essere umanità. A cosa può servire un libro così? Oggi – che appare come l’unico tempo che conta, senza passato e senza futuro – siamo saliti tutti sopra una giostra impazzita che gorgheggia furibonda e frenetica scagliando accecanti luci artificiali a destra e a manca, ubriacandoci di suoni inesistenti ed eccessi grotteschi. Incapaci di scendere, ottusi e intorpiditi, ci rimpinziamo delle crude menzogne che gli altoparlanti della giostra diffondono raccontando che “questo è vivere!” Ecco, un libro così serve per scendere dalla giostra fasulla che gioca sulla compravendita...
In una casa di legno circondata da un enorme giardino – si legge in apertura del libro – abita una signora di grande cuore, Donna Marina, in compagnia di Argon, il suo vecchio pastore tedesco: una donna che nel corso degli anni arricchisce la propria anima coltivando le sue passioni e interrogando il suo cuore, fino a scoprire un suo inesausto, infinito istinto di maternità, un sentimento d’amore per le bambine e i ba mbini. Così inventa fate e favole e fiori per ognuno di quelli che ha incontrato in vita, nei quali sente vivere l‘essenza stessa dell’infanzia e, nell’infanzia, la garanzia dell’eterno dell’uomo nel mondo, la certezza della sua durata. In questo orizzonte, il lettore giovanissimo potrà seguire le...
Un libro che parla di famiglia, di tradizioni tramandate di generazione in generazione e di come la cucina sia il mezzo per conservare i ricordi più cari. Una boccata di famiglia è un viaggio attraverso sapori e profumi che portano con sé storie e sentimenti, con ricette che parlano di passione, di amore e di condivisione. Un libro di ricette per riscoprire la gioia di cucinare in famiglia. Un libro che parla di famiglia, di tradizioni tramandate di generazione in generazione e di come la cucina sia il mezzo per conservare i ricordi più cari. Una boccata di famiglia è un viaggio attraverso sapori e profumi che portano con sé storie e sentimenti, con ricette che parlano di passione, di amore e di condivisione. Un...
Nel deserto a nord di Tebe, trova la morte un ragazzo di appena diciannove anni, mentre cerca di raggiungere il luogo nel quale sorgeva la città in cui era nato.Questo ragazzo è Tutankhamon, faraone d’Egitto, affetto da una salute cagionevole e da un passato di rimorsi.Una volta mummificato e rinchiuso nella sua tomba, il suo spirito è pronto a intraprendere il viaggio che lo porterà verso i Campi di Osiride, ma qualcosa lungo il tragitto è impedito, e viene così condannato prigioniero della sua sepoltura, senza memoria di sé e della ragione per la quale nessuno vuole nominarlo.I secoli trascorrono, fino a quando, nel 1922, un uomo, alla ricerca del sovrano dimenticato, riuscirà a riportare alla gloria l’oscuro...
L’ultimo colpo, il più audace e temerario, condurrà all’epilogo la breve esistenza di Stefano Pelloni, detto il Passatore, famigerato brigante dell’ Ottocento, e decreterà la dissoluzione della sua banda di ladri e feroci assassini. Il palcoscenico è quello delle legazioni romagnole, irrequiete province dello stato della chiesa. Pio IX, l’ultimo Papa Re, da poco è rientrato a Roma dall’esilio dopo la parentesi della Repubblica romana. Il momento culminante della prima parte si svolge nella città di Forlimpopoli il 25 gennaio 1851 e vede coinvolti anche il giovane Pellegrino Artusi e la sua famiglia. I fatti accaduti allora sono destinati a riverberarsi nella vita di molte persone fi no ai giorni nostri. Nella...
Il libro è una saga, il cui filo unificante è Giulia, la bella siciliana destinata ad essere nel romanzo la protagonista di tre tempi fondamentali: la sua storia d’amore con Guido, dalla quale nascerà Pilar; la sua ribellione ad un lutto che la porterebbe all’annichilimento e che la apre al rapporto con Corrado; la sua sollecitudine di madre per Pilar, la cui pur forte volontà di vivere e di amare è come segnata da antichi lutti del tempo dell’infanzia e che ha perciò bisogno di vicinanze capaci di dare luce. Lara racconta con piena partecipazione, tanto da sembrare che in ogni giravolta del racconto si realizzi una sorta di autobiografia ideale: nelle donne che la scrittrice mette sulla scena si calano gli...
L’amore è un materiale deteriorabile ma può servire a indicare la via verso certi traguardi. È l’amore che mi ha aiutata a volare verso una terra e un uomo sconosciuti, usciti da un cassetto. Lì la realtà ha invaso il quadro. Tutto assomigliava a una preghiera. E noi, comparse nel teatro del mondo, fragili presenze, abbiamo rinunciato alla paura con una civiltà capace di alleggerire il peso della vita. Senza maschere, senza strumenti umani, ma con un sentimento collettivo e amorevole. Così è emersa la verirà!
James Joyce è lo scrittore europeo che più di altri ha sperimentato e innovato la lingua letteraria, dando alle stampe un secolo fa la sua opera più famosa e più impegnativa da leggere, l’Ulisse, per la quale, caso unico, ha ritenuto necessario offrire una articolata griglia esplicativa. Una scrupolosa comprensione verso i lettori o un abile artificio per sviare i critici?Abbiamo invitato poeti e scrittori romagnoli ad un appuntamento ormai tradizionale: assecondare il nostro desiderio di confronto e partecipazione, anche pensando di aderire ad una community, lasciandosi ispirare dalle grandi pagine della poesia e della letteratura di tutti i tempi. Per attutire l’impatto con il più ostico dei cesellatori di...
La storia di uno dei più rivoluzionari cantieri italiani che negli anni ’60 e ’70 del Novecento diede impulso alla nautica da diporto con le sue raffinate barche in legno costruite in serie.
Né storia né cronaca... Scrivere un libro avente come argomento una città può considerarsi quanto meno pretenzioso, ma se si vive in un centro abitato, che si possa definire tale, le strade, le case, i negozi diventano prolungamenti del proprio modo di essere... una sorta di grande e amichevole atrio di casa. Faenza, per l’autrice, è come l’amica con la quale si ha a volte un rapporto complicato ma con cui esce sempre volentieri. Le storie che raccontano le sue strade o i suoi palazzi storici equivalgono ai racconti con i quali le zie la intrattenevano negli anni dell’infanzia e della primissima adolescenza, evocanti vicissitudini e figure delle quali lei si sentiva figlia. Faenza stessa, nella sua totalità, le...
Un viaggio nella storia di Cesena: questo è quello che ci propone Paolo Turroni in questo volume, che idealmente chiude la sua trilogia cesenate, comprendente i testi sulla Biblioteca Malatestiana e sulla festa di San Giovanni. Si tratta di un viaggio molto diverso dai precedenti, che pone lʼattenzione alle pagine più oscure della storia cesenate. Crimini, delitti, violenze di ogni tipo aspettano il lettore che voglia scoprire il passato più tenebroso della città a forma di scorpione. Inizando da un famosissimo lancio di dadi percorrerete duemila anni di storia, passando per la peggiore strage della storia cesenate, il sacco dei Bretoni del 1377, per la dominazione malatestiana, lungo lʼetà pontificia, fino agli...
Il primo volume di “Cesena di una volta”, pubblicato quasi per scommessa un anno fa, ha suscitato interesse e curiosità oltre le nostre stesse aspettative. I cesenati, e non solo loro, lo hanno comprato, letto, commentato, comunicandoci il gradimento per questa iniziativa di divulgazione di storia (e storie) della nostra città. Abbiamo quindi deciso di tentare il bis, questa volta invitando al tavolo dei ricordi molti dei lettori stessi che ci seguono, e che hanno arricchito questo secondo volume con articoli scritti da loro, o ricavati dalle informazioni che ci hanno fornito. Ne è uscita una gradevole carrellata di “quadri” che descrivono Cesena attraverso aneddoti lontani tra loro nel tempo, ma tutti volti a...
C’è stato un tempo non lontano in cui le città della Romagna, e più di tutte Faenza, rappresentavano la più grande preoccupazione per le Autorità nazionali per la diffusa delinquenza e per l’efferatezza dei delitti che vi venivano compiuti. Ne discutevano in Parlamento e i Governi ammassavano poliziotti e carabinieri, a volte anche l’esercito. Era la seconda metà dell’800, nei decenni di transizione fra Stato Pontificio e Unità d’Italia, c’erano il brigantaggio, gli accoltellatori, le rese dei conti con la saracca e l’archibugio: era facile che si riproponesse nell’opinione pubblica nazionale lo stereotipo antico dei romagnoli violenti, faziosi, settari, perfidi e traditori; ma sul finire del secolo Olindo...
“Mio figlio si riconosce in fretta, è quello più bravo di tutti”. Il padre che vede nel figlio campione una possibile fonte di guadagno, la madre che affida al figlio il compito di tenere alta la bandiera della famiglia. Padri che pagano al figlio un premio-partita di 20 euro per ogni gol che fa. Nonni che al pomeriggio curano personalmente il ripasso dei fondamentali col nipotino. Madri che impazziscono se il loro piccolo non ha bevuto l’integratore, che chiedono all’allenatore quando ci sono le udienze e se è possibile togliere il loro pargolo dalla barriera durante le punizioni della squadra avversaria. Un campionario che sembra surreale, se non fosse che è tutto vero. Mio figlio è un fenomeno è il risultato...
Pagine 104Le imprese memorabili e i personaggi esilaranti della più celebre figura della Romagna, nella sua grullaggine e nel suo esibizionismo… Senza escludere il bello delle donne, così spesso espresso dalla parola più diffusa e terragna delle province romagnole. Un libro straordinario, sapido e divertente, ricco di personaggi indimenticabili.Indice del volumeIl “pataca” come figura dello scimunitoIl “pataca” incapace di leggere la situazione Il “pataca” come sventurato Il “pataca” sbruffone innocente Il “pataca” esibizionistaIl “pataca” estetaIl “pataca” politicoIl “pataca” spiritoso mancato Il “patacnèt”Un’evenienza eccezionale: la “pataca”La “patacaggine” come difesa e bisognoIl pataca e la discrasia...
Faventia, per gli antichi, oggi Faenza, la città sul Lamone, le cui origini si perdono nella mitologia, ha una storia lunga millenni. Nei suoi pressi si sono combattute battaglie delle guerre civili della tarda Repubblica romana, della guerra greco-gotica. Ha subito l’assedio di Federico II di Svevia e i saccheggi dei bolognesi e dei bretoni e ha scritto – resistendo per mesi alle forze del Borgia – una delle pagine più gloriose dell’intera storia di Romagna. È stata, sotto i Manfredi, una delle capitali dell’Umanesimo romagnolo. Ha visto camminare per le sue strade il grande Leonardo da Vinci ed è, da sempre, famosa in tutto il mondo per le sue magnifiche ceramiche. Tutto questo e tanto altro è noto. Questo...
La storia e le vicende ravennati sono state affrontate da tanti autori e ricercatori, e anche sui misteri più curiosi e nascosti sono state redatte pagine su pagine. Ma Ravenna ha una storia lunga tremila anni; è stata tre volte capitale; dopo il momento di massimo splendore concentrato tra l’età antica e il medioevo, ha vissuto lunghi periodi d’ombra nei quali ancor meglio sono potuti allignare eventi e situazioni oscure; da secoli, da ogni parte del mondo, qui giungono visitatori cercandovi e trovandovi suggestioni rare. È una città che ha vissuto e vive il mare, pure tra i capricci della linea di costa che hanno fatto sì che il mare si sia allontanato di miglia; che ha accanto a sé i più vasti boschi della...
Pagine 336Sappiamo bene come gli orizzonti insieme tenebrosi e solari dell’immaginario collettivo rappresentino il grande deposito di ciò che siamo nelle profondità più remote dell’io: vi hanno spazio fiabe, credenze, miti, religioni, l’essenza più segreta dei singoli e delle comunità, svelando i sogni e le speranze, le angosce e i terrori, le attese e le cose bramate e più in generale una parte fondamentale della cultura popolare. Avviene così che streghe e folletti, draghi e lupi mannari, dèmoni e angeli, la Borda e il Mazapégul, le caverne oscure, l’intrico di foreste tenebrose, la vastità di paludi perdute in chissà quale mare di nebbie costituiscano le lettere di un alfabeto utile a scrivere la nostra storia...
Il libro racconta la straordinaria esistenza di Caterina Sforza, che il destino portò a farsi signora di Forlì e Imola, e insieme ricostruisce la trama complessa della politica italiana di quegli anni, tra gli intrighi e i tradimenti che si perpetrarono nelle corti signorili del tempo. Al centro, naturalmente, l’impavida signora di Forlì e Imola, rappresentata nei suoi amori molteplici, nei suoi odî indomabili e nelle sue sanguinarie vendette, infine nel suo valore guerriero, dimostrato in particolare nella difesa eroica della rocca forlivese di Ravaldino contro il Valentino: un “antico valore” che certamente le veniva da Muzio Attendolo Sforza, l’avo venuto da Cotignola a memorabili imprese.