SOTTO IL SEGNO DELLE CORNA San Martino, la «festa dei becchi» e lo «charivari» in Romagna

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SOTTO IL SEGNO DELLE CORNA San Martino, la «festa dei becchi» e lo «charivari» in Romagna

ISBN :9788865416839

Eraldo Baldini

Già nei testi di diversi raccoglitori romagnoli dell’Ottocento le tradizioni che vogliono la ricorrenza di San Martino, 11 novembre, dedicata ai “cornuti”, cioè ai mariti traditi dalle consorti, viene etichettata come una diffusissima burla intrapresa principalmente per suscitare lo scherzo e il riso, anche se non si manca di registrare che le chiassate...

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Già nei testi di diversi raccoglitori romagnoli dell’Ottocento le tradizioni che vogliono la ricorrenza di San Martino, 11 novembre, dedicata ai “cornuti”, cioè ai mariti traditi dalle consorti, viene etichettata come una diffusissima burla intrapresa principalmente per suscitare lo scherzo e il riso, anche se non si manca di registrare che le chiassate notturne indirizzate ai “becchi” potevano causare tensioni e ritorsioni. Oggi, ancora di più, questo elemento folklorico è considerato solo un buffo e irridente motteggio che agisce nella sfera dei rapporti coniugali, una sorta di strana goliardia d’altri tempi. Insomma, così come è successo per altre tradizioni, la perdita del senso e del significato dei gesti rituali ascrivibili alle culture popolari finisce per confinarli nel novero degli aneddoti e delle curiosità, oppure delle suggestioni che provengono da un imprecisato tempo antico per condurci, magari, a partecipare a qualche momento conviviale e di svago, «festoso» ma senza la profonda connotazione del «festivo» se non accompagnato da una qualche consapevolezza.
Ma dietro lo charivari (così viene chiamata l’azione con cui una comunità condannava pubblicamente comportamenti ritenuti censurabili) messo in atto nella notte di San Martino (e, con altri «bersagli» e obiettivi, in altre occasioni) c’era, in realtà, molto più di un intento ludico e burlesco. Si trattava infatti di un elemento rituale denso di significati e di implicazioni che andavano dal culturale, al sociale, al «religioso», nato e consolidatosi nei millenni all’interno di comunità dedite al culto dei Morti, impregnate del mito dell’«eterno ritorno», che vivevano il tempo come «ciclico».
Eraldo Baldini ci conduce a scoprire perché nella data dell’11 novembre si celebrassero (in Romagna come altrove) i «cornuti», in che modo lo si facesse, come sopravvivano qua e là (ad esempio a Santarcangelo di Romagna) grandi feste dedicate a questo momento e contesto tradizionale, e ad illustrarci diverse altre forme di charivari appartenute al folklore della Romagna.

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