CRIMINALITÀ E GIUSTIZIA NEL MONTEFELTRO ROMAGNOLO. Una regione appenninica nel periodo post-unitario

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CRIMINALITÀ E GIUSTIZIA NEL MONTEFELTRO ROMAGNOLO. Una regione appenninica nel periodo post-unitario

ISBN :9788865417966

Lorenzo Valenti

La formazione prima di tutto giuridica dell’autore ha permesso risultati di oggettivo valore sia quanto ai rapporti fra legge e reato, fra crimine e repressione, fra legislazione e potere; sia nella ricostruzione del sistema giudiziario postunitario nelle sue articolazioni anche locali, quelle delle tre preture di Pennabilli, San Leo e Sant’Agata...

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La formazione prima di tutto giuridica dell’autore ha permesso risultati di oggettivo valore sia quanto ai rapporti fra legge e reato, fra crimine e repressione, fra legislazione e potere; sia nella ricostruzione del sistema giudiziario postunitario nelle sue articolazioni anche locali, quelle delle tre preture di Pennabilli, San Leo e Sant’Agata Feltria.
Su queste basi, che potrebbero apparire asettiche e algide, s’innesta una narrazione di sangue e calore e vita: sono storie, sono uomini, sono fatti e luoghi, «un mondo remissivo ma nello stesso tempo selvaggio», soggezione supina e ribellione anarchica. Un insieme sorretto dal piacere della narrazione e della scrittura che sempre s’intreccia con l’analisi e contrappunta la riflessione, e che innesca il piacere della lettura.
La narrazione ha il sopravvento nella seconda parte del libro, dedicata al caso Martignone e al mondo della miniera: un mondo, che ormai pochissimo ha più a vedere col preesistente e circostante mondo contadino – il mondo innocente e affamato e crudele del “danno dato” e del “furto campestre” – dove il delitto è quasi sempre passionale e individuale. A Perticara e Sant’Agata – i paesi dello zolfo – l’individuo si perde nel gruppo e anche il crimine si fa di gruppo, l’assassinio s’innesta su politica e ideologia con una freddezza sconosciuta al passionale delitto contadino. E anche la giustizia diventa politica, ideologica, di classe. A chiusura del libro un aforisma suggestivo: «Chi loda il passato non sa cosa loda». Non si può che condividere [dalla presentazione di Girolamo Allegretti].

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